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LAVORO

01/07/2021

#guidapraticaallavoro: come funzionano i percorsi finanziati per disoccupati?

In questa puntata parliamo di corsi finanziati: come funzionano e come accedervi.

È tempo di una nuova puntata della nostra rubrica #guidapraticaallavoro, dedicata a tutte le persone che cercano una prima occupazione o vogliono riqualificarsi a livello professionale. Questa volta lasciamo da parte la "praticità" della nostra guida, per approfondire il funzionamento di uno degli strumenti più efficaci per essere ricollocati nel mercato del lavoro: i corsi finanziati! Erogare percorsi finanziati è, infatti, una parte importante del nostro lavoro, ma a volte diamo per scontato che i nostri utenti conoscano esattamente il funzionamento di questi strumenti formativi. Se hai partecipato o intendi partecipare “gratuitamente” a iniziative di formazione, orientamento e/o tirocini, devi sapere che questi servizi hanno effettivamente un costo, che però non viene sostenuto da te in prima persona, ma da soggetti pubblici. Ma facciamo un passo indietro  e partiamo dall'inizio :)  

Cosa sono le Politiche Attive del Lavoro?

I corsi di formazione e i tirocini finanziati fanno parte delle cosiddette Politiche Attive del Lavoro. Definiamo in questo modo vari interventi pubblici volti a favorire l’occupazione. Più in generale bisogna distinguere tra:
  • politiche passive: quelle forme assistenziali e assicurative che ti consentono, nel momento in cui dovessi perdere il posto di lavoro, di accedere a forme di sostegno al reddito (come, per citarne una, l’indennità di disoccupazione)
  • politiche attive: come dice il termine stesso, richiedono una concreta attivazione dell'utente, come la partecipazione, ad esempio, ad iniziative promosse dalle Regioni come l’orientamento e la ricerca attiva del lavoro.
In sostanza, mentre le politiche passive offrono un mero sostegno al reddito, quelle attive facilitano il ricollocamento nel mondo del lavoro. Le politiche attive fanno parte dei servizi per il lavoro, che sono erogati in primis dai Centri Per l’Impiego, i quali forniscono agli utenti servizi di informazione sui vari percorsi di formazione, orientamento formativo e professionale, accompagnamento al lavoro, promozione del tirocinio, ecc. Oltre che dai Centri per l'Impiego questi servizi sono erogati anche da altri soggetti: gli enti accreditati per la formazione e i servizi per il lavoro (come ENAC Veneto), Agenzie per il lavoro, Istituti di scuola secondaria di secondo grado, Università, Comuni e Camere di Commercio, Associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, Patronati, ecc. I servizi e le misure di politica attiva vengono coordinati e indirizzati, in collaborazione con le Regioni, principalmente dall’ANPAL - Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro.

 

Una domanda che potresti porti è: formazione finanziata… Ma da chi?

La formazione finanziata è sostenuta finanziariamente dallo Stato o dall’Unione Europea ed è destinata a specifiche tipologie di destinatari per la realizzazione di particolari obiettivi, come ad esempio:
  • la riqualificazione di persone disoccupate,
  • il supporto dei processi di innovazione delle aziende,
  • il miglioramento delle competenze digitali dei lavoratori
In pratica, attraverso le tasse, le istituzioni costituiscono dei fondi che possono essere destinati alla formazione. Le aziende che vogliono usufruire di tali fondi possono accedervi direttamente o farsi supportare da associazioni di categoria o altri enti per la definizione di progetti e l’accesso a tali contributi. Se desideri partecipare in prima persona a queste iniziative, sia che tu sia occupato o disoccupato, puoi rivolgerti al Centro per l’impiego e agli Enti di formazione per conoscere le iniziative finanziate in cui potresti essere coinvolto. Esistono vari strumenti per pagare la formazione. Per quanto riguarda l’Italia esistono i fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua (generalmente si parla solo di “fondi interprofessionali”), uno strumento specifico italiano, disciplinato dalla legge n. 388 del 2000.  

Come funzionano i fondi che finanziano i corsi?

Le aziende private versano all’INPS per i propri dipendenti un piccolo importo favore della formazione, pari allo 0,30% dell’imponibile contributivo. I datori di lavoro possono chiedere all’INPS di trasferire l’importo versato ad un Fondo Interprofessionale tra i vari esistenti. Periodicamente, i fondi indicono dei bandi con cui riassegnano alle aziende quanto hanno accantonato nel tempo, aggregando le risorse provenienti da tutte le aziende aderenti a quel fondo. Le aziende possono partecipare ai vari bandi presentando un proprio progetto e possono poi usufruire effettivamente dei fondi stanziati soltanto se il progetto viene accolto (infatti viene definita una graduatoria di tutti i progetti presentati e solo i migliori vengono approvati e finanziati). Esiste per le aziende anche la possibilità di accantonare lo 0,30% in un proprio “conto” e quindi attingervi al bisogno per finanziare la propria formazione, senza dover partecipare ad una gara e usufruendo solo di quello che hanno "accantonato", ma chiaramente questa è una modalità possibile soltanto per aziende medio-grandi, con un buon numero di dipendenti. Ci sono poi risorse comunitarie per la formazione, come quelle del Fondo Sociale Europeo (FSE), che è il principale strumento utilizzato dall’Unione Europea per “sostenere l’occupazione, aiutare i cittadini a trovare un lavoro e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti, attraverso specifici investimenti in favore dei lavoratori, dei giovani e di chi è alla ricerca di un lavoro”. Questi contributi europei generalmente vengono gestiti dalle Regioni che recepiscono le linee di sviluppo dell’Unione Europea; sulla base di esse indicono avvisi specifici, stanziando di volta in volta un certo importo per la formazione, che verrà erogato solo dopo la presentazione e successiva approvazione di progetti formativi che rispettano le linee guida, regole e requisiti definiti dal bando stesso (per lo stesso bando vengono presentate decine di progetti e la Regione premia e finanzia solo i migliori). Strutturare un progetto sulla base dei requisiti definiti dai bandi, presentarlo, gestirlo e rendicontarlo (ossia appunto rendere conto delle spese sostenute e dimostrare la correttezza nell’uso dei finanziamenti ricevuti), è un processo complesso, di cui quindi si occupano gli Enti di formazione accreditati come ENAC Veneto. Essere accreditato dalla Regione significa aver superato una verifica da parte della Regione che valuta il possesso di determinati requisiti e il loro mantenimento nel corso degli anni. D’ora in poi, se prenderai parte ad iniziative finanziate come disoccupato o lavoratore all’interno della tua azienda, sarai a conoscenza del complesso meccanismo che c’è dietro a questa preziosa opportunità. Se vuoi conoscere i percorsi finanziati promossi in questo momento sulle nostre sedi formative, clicca qui: https://www.enacveneto.it/search/tipologia-corsi-finanziati Alla prossima puntata!   01/07/2021