
04/07/2019
La storia di Irene: dal tirocinio all'assunzione in ENAC Veneto
"Ho sentito dentro di me che quel posto, con quelle persone belle era fatto per me": ecco la storia di Irene!
Ad aprile 2018 Irene ha cominciato il tirocinio professionalizzante post laurea in Psicologia Sociale, del Lavoro e della Comunicazione nella sede ENAC Veneto di Feltre. Ad un anno di distanza il tirocinio si è concluso e Irene è diventata a tutti gli effetti parte del nostro staff! Ma come è cominciato tutto questo? Ce lo racconta lei stessa in questo articolo.
Come tanti giovani all’uscita dall’Università mi sono trovata in una sorta di limbo. Sapevo quello che mi poteva piacere, ma non ero sicura della strada da intraprendere. Mi sono laureata in Psicologia Sociale, del Lavoro e della Comunicazione all’Università di Padova e quello che mi era chiaro era il fatto di voler lavorare a contatto con il pubblico, di poter fare un lavoro in cui sentirmi davvero vicina alle persone, in cui poter dare il mio personale contributo. Mi era chiaro il fatto di amare il mondo della psicologia, della formazione, della comunicazione e della crescita personale, ma non avevo quella che qualcuno chiama “la vocazione”. A differenza di altri colleghi del mio corso di laurea, sicuri al 100% di voler lavorare nelle Risorse Umane di una grande azienda, io ero incuriosita e affascinata da quel mondo, ma non ero così sicura del lavoro che avrei voluto svolgere per il resto della vita. Ero spaventata, persa e le mie giornate dopo la fine dell’Università erano spesso vuote (e anche particolarmente noiose, per una come me: un po’ secchiona e che non ama stare con le mani in mano!). Avevo voglia di cominciare subito una nuova esperienza, di imparare ancora e anche di entrare finalmente in una realtà aziendale. Certo, avevo già svolto dei tirocini prima, ma ora mi trovavo a fare una scelta molto più impegnativa: il tirocinio professionalizzante della durata di un anno per l’ammissione all’Esame di Stato e l’iscrizione all’Albo degli Psicologi. La scelta, quindi, non era facile e la paura di intraprendere la strada sbagliata mi attanagliava. Un bel giorno sono entrata all’Istituto Canossiano: avevo appuntamento con Erika per valutare la possibilità del tirocinio. Possiamo dire che si è trattato di un colpo di fulmine: quel giorno ho conosciuto Erika e Stefania. Il loro sorriso, la luce e l’entusiasmo che emanavano mi hanno scaldato e ho sentito dentro di me che quel posto, con quelle persone belle, era fatto per me. In seguito ho conosciuto Rebecca, che con il sorriso che la caratterizza e con grande gentilezza e disponibilità mi ha spiegato le attività svolte da ENAC Veneto: con lei ho delineato il progetto formativo e così è cominciata la mia esperienza. Ho passato i primi giorni a leggere progetti e bandi e la mia testa pensava: "cavolo, sembra complicato!" (poi nel tempo ho capito che è tutto decisamente ancora più complicato di quello che sembrava 😜). Man mano tutto mi è sembrato un po’ più comprensibile, poi familiare e, nel tempo, ho capito il profondo valore e l’importanza del nostro lavoro quotidiano. Ho capito soprattutto che in questo mondo avrei potuto avere qualcosa da dare. In questo anno ho conosciuto più da vicino l’affascinante mondo della formazione professionale e della formazione continua (dopo averne tanto sentito parlare all’Università, l'ho finalmente toccato con mano!) e ho seguito lo svolgimento delle varie attività di orientamento, aggiornamento, riqualificazione e inserimento lavorativo per gli adulti. In particolare ho potuto scoprire il mondo della formazione finanziata e, nello specifico, il Fondo Sociale Europeo (FSE), uno dei Fondi Strutturali con cui l’Unione Europea sostiene l’occupazione e cerca di contrastare l'esclusione sociale, e le iniziative del Programma Operativo Regionale (POR), che stabilisce la strategia di attuazione dell’FSE su base regionale. Questo anno trascorso è stato molto stimolante e mi ha dato tantissime soddisfazioni: lavoro con persone bellissime, con cui condivido sia i bei momenti, che le difficoltà, a cui so di potermi rivolgere in qualsiasi momento e da cui so di poter imparare moltissimo dal punto di vista professionale ed umano. In particolare Rebecca è sempre stata il mio prezioso punto di riferimento: a lei ho fatto tante di quelle domande che ormai sarà stufa di me (eppure non lo dimostra 😜). Durante la mia esperienza in ENAC Veneto ho avuto a che fare con parecchie persone, con diverse storie e difficoltà, le quali mi hanno dato più di una volta occasione per riflettere e anche per migliorarmi come persona. Ad esempio mi sono imbattuta in persone le cui vite sono state completamente stravolte da un incidente o da una malattia che hanno compromesso la loro capacità lavorativa e a seguito delle quali hanno dovuto reinventarsi e rimettersi in gioco approcciandosi a lavori e realtà del tutto diverse da quelle a cui erano abituate… Prima di questa esperienza in ENAC Veneto avevo svolto un altro tirocinio a Padova in cui avevo avuto modo di affiancare un docente in corsi di formazione presso le aziende e tenere io stessa parte dei corsi: in ENAC Veneto ho potuto tornare in aula come docente. Anche questa è una parte del lavoro che amo: molto delicata e comunque sfidante (per una come me, fondamentalmente timida), ma che dà l’impagabile soddisfazione di fare breccia nel cuore delle persone, trasmettere (oltre ai contenuti) motivazione, coraggio, speranza. Ho potuto in questo anno affiancare Rosalba, la nostra OML (Operatore del Mercato del Lavoro), in alcuni colloqui di orientamento e di accompagnamento al lavoro. Mi ha aiutato a capire molte cose: quale approccio e atteggiamento assumere in questo tipo di attività con le persone disoccupate, desiderose di reinserirsi nel mondo del lavoro, come accompagnarle delicatamente verso la ricostruzione di una nuova identità professionale e della propria autostima e come aiutarle a superare alcune convinzioni limitanti che possono costituire un blocco nella ricerca del lavoro. Con Giulia, invece, ho condiviso un’altra parte impegnativa, ma importante del nostro lavoro, ossia i colloqui di selezione con moltissimi candidati al progetto AICT (Azioni Integrate di Coesione Territoriale). Giulia mi ha insegnato ad andare oltre le apparenze, ma allo stesso tempo a fidarmi delle mie sensazioni. In questo anno l’ho osservata con attenzione per imparare la sua capacità di districarsi in situazioni molto delicate con l’utenza, con tutti i Partner e i servizi con cui è costantemente in contatto. La definirei un enorme serbatoio di pazienza! Nonostante le criticità e le difficoltà, non perde mai il sorriso e il coraggio. A seguito del tirocinio ho avuto la bellissima notizia che sarei stata assunta: non solo una bella soddisfazione, ma anche una grande gioia! La mia è solo una delle tante storie che testimoniano la validità del tirocinio come strumento per imparare, per crescere e per farsi conoscere ed anche apprezzare da un’azienda. Tirando le somme posso sicuramente dire di aver fatto la scelta giusta e tornando indietro direi a me stessa: segui il tuo istinto, se ti ha portato fin qui dev’esserci una ragione! Mi sento di ringraziare di cuore le mie colleghe di Feltre, che dal primo giorno mi hanno accolto come membro di una famiglia, e anche le colleghe delle altre sedi, con cui purtroppo abbiamo avuto poche possibilità di vederci di persona, ma che sono un prezioso sostegno a distanza nelle varie attività. Ed ora, sono curiosa di sapere cosa ancora mi aspetta… :-) Feltre, 04/07/2019
Come tanti giovani all’uscita dall’Università mi sono trovata in una sorta di limbo. Sapevo quello che mi poteva piacere, ma non ero sicura della strada da intraprendere. Mi sono laureata in Psicologia Sociale, del Lavoro e della Comunicazione all’Università di Padova e quello che mi era chiaro era il fatto di voler lavorare a contatto con il pubblico, di poter fare un lavoro in cui sentirmi davvero vicina alle persone, in cui poter dare il mio personale contributo. Mi era chiaro il fatto di amare il mondo della psicologia, della formazione, della comunicazione e della crescita personale, ma non avevo quella che qualcuno chiama “la vocazione”. A differenza di altri colleghi del mio corso di laurea, sicuri al 100% di voler lavorare nelle Risorse Umane di una grande azienda, io ero incuriosita e affascinata da quel mondo, ma non ero così sicura del lavoro che avrei voluto svolgere per il resto della vita. Ero spaventata, persa e le mie giornate dopo la fine dell’Università erano spesso vuote (e anche particolarmente noiose, per una come me: un po’ secchiona e che non ama stare con le mani in mano!). Avevo voglia di cominciare subito una nuova esperienza, di imparare ancora e anche di entrare finalmente in una realtà aziendale. Certo, avevo già svolto dei tirocini prima, ma ora mi trovavo a fare una scelta molto più impegnativa: il tirocinio professionalizzante della durata di un anno per l’ammissione all’Esame di Stato e l’iscrizione all’Albo degli Psicologi. La scelta, quindi, non era facile e la paura di intraprendere la strada sbagliata mi attanagliava. Un bel giorno sono entrata all’Istituto Canossiano: avevo appuntamento con Erika per valutare la possibilità del tirocinio. Possiamo dire che si è trattato di un colpo di fulmine: quel giorno ho conosciuto Erika e Stefania. Il loro sorriso, la luce e l’entusiasmo che emanavano mi hanno scaldato e ho sentito dentro di me che quel posto, con quelle persone belle, era fatto per me. In seguito ho conosciuto Rebecca, che con il sorriso che la caratterizza e con grande gentilezza e disponibilità mi ha spiegato le attività svolte da ENAC Veneto: con lei ho delineato il progetto formativo e così è cominciata la mia esperienza. Ho passato i primi giorni a leggere progetti e bandi e la mia testa pensava: "cavolo, sembra complicato!" (poi nel tempo ho capito che è tutto decisamente ancora più complicato di quello che sembrava 😜). Man mano tutto mi è sembrato un po’ più comprensibile, poi familiare e, nel tempo, ho capito il profondo valore e l’importanza del nostro lavoro quotidiano. Ho capito soprattutto che in questo mondo avrei potuto avere qualcosa da dare. In questo anno ho conosciuto più da vicino l’affascinante mondo della formazione professionale e della formazione continua (dopo averne tanto sentito parlare all’Università, l'ho finalmente toccato con mano!) e ho seguito lo svolgimento delle varie attività di orientamento, aggiornamento, riqualificazione e inserimento lavorativo per gli adulti. In particolare ho potuto scoprire il mondo della formazione finanziata e, nello specifico, il Fondo Sociale Europeo (FSE), uno dei Fondi Strutturali con cui l’Unione Europea sostiene l’occupazione e cerca di contrastare l'esclusione sociale, e le iniziative del Programma Operativo Regionale (POR), che stabilisce la strategia di attuazione dell’FSE su base regionale. Questo anno trascorso è stato molto stimolante e mi ha dato tantissime soddisfazioni: lavoro con persone bellissime, con cui condivido sia i bei momenti, che le difficoltà, a cui so di potermi rivolgere in qualsiasi momento e da cui so di poter imparare moltissimo dal punto di vista professionale ed umano. In particolare Rebecca è sempre stata il mio prezioso punto di riferimento: a lei ho fatto tante di quelle domande che ormai sarà stufa di me (eppure non lo dimostra 😜). Durante la mia esperienza in ENAC Veneto ho avuto a che fare con parecchie persone, con diverse storie e difficoltà, le quali mi hanno dato più di una volta occasione per riflettere e anche per migliorarmi come persona. Ad esempio mi sono imbattuta in persone le cui vite sono state completamente stravolte da un incidente o da una malattia che hanno compromesso la loro capacità lavorativa e a seguito delle quali hanno dovuto reinventarsi e rimettersi in gioco approcciandosi a lavori e realtà del tutto diverse da quelle a cui erano abituate… Prima di questa esperienza in ENAC Veneto avevo svolto un altro tirocinio a Padova in cui avevo avuto modo di affiancare un docente in corsi di formazione presso le aziende e tenere io stessa parte dei corsi: in ENAC Veneto ho potuto tornare in aula come docente. Anche questa è una parte del lavoro che amo: molto delicata e comunque sfidante (per una come me, fondamentalmente timida), ma che dà l’impagabile soddisfazione di fare breccia nel cuore delle persone, trasmettere (oltre ai contenuti) motivazione, coraggio, speranza. Ho potuto in questo anno affiancare Rosalba, la nostra OML (Operatore del Mercato del Lavoro), in alcuni colloqui di orientamento e di accompagnamento al lavoro. Mi ha aiutato a capire molte cose: quale approccio e atteggiamento assumere in questo tipo di attività con le persone disoccupate, desiderose di reinserirsi nel mondo del lavoro, come accompagnarle delicatamente verso la ricostruzione di una nuova identità professionale e della propria autostima e come aiutarle a superare alcune convinzioni limitanti che possono costituire un blocco nella ricerca del lavoro. Con Giulia, invece, ho condiviso un’altra parte impegnativa, ma importante del nostro lavoro, ossia i colloqui di selezione con moltissimi candidati al progetto AICT (Azioni Integrate di Coesione Territoriale). Giulia mi ha insegnato ad andare oltre le apparenze, ma allo stesso tempo a fidarmi delle mie sensazioni. In questo anno l’ho osservata con attenzione per imparare la sua capacità di districarsi in situazioni molto delicate con l’utenza, con tutti i Partner e i servizi con cui è costantemente in contatto. La definirei un enorme serbatoio di pazienza! Nonostante le criticità e le difficoltà, non perde mai il sorriso e il coraggio. A seguito del tirocinio ho avuto la bellissima notizia che sarei stata assunta: non solo una bella soddisfazione, ma anche una grande gioia! La mia è solo una delle tante storie che testimoniano la validità del tirocinio come strumento per imparare, per crescere e per farsi conoscere ed anche apprezzare da un’azienda. Tirando le somme posso sicuramente dire di aver fatto la scelta giusta e tornando indietro direi a me stessa: segui il tuo istinto, se ti ha portato fin qui dev’esserci una ragione! Mi sento di ringraziare di cuore le mie colleghe di Feltre, che dal primo giorno mi hanno accolto come membro di una famiglia, e anche le colleghe delle altre sedi, con cui purtroppo abbiamo avuto poche possibilità di vederci di persona, ma che sono un prezioso sostegno a distanza nelle varie attività. Ed ora, sono curiosa di sapere cosa ancora mi aspetta… :-) Feltre, 04/07/2019
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